martedì 15 aprile 2008

Ma chi cacchio era Anna Paleologina??? Deliri pre-esame assortiti


è proprio vero: il ripasso a ridosso degli esami è sempre deleterio. Se poi l'esame è di storia dell'arte bizantina, e non c'è un momento in cui non ti si attorcigli la lingua a pronunciare certi nomi, fra Alessio Apocauco, Costantino VII Porfirogenito (e ditemi che comodità deve essere nascere in una stanza foderata di porfido!), un imperatore, Giovanni Cantacuzeno, che decide di smettere di fare l'imperatore e farsi monaco (e ci credo, con un nome così!), che questi nomi non ti si mischino continuamente nella testa per cui non si sa più cosa avrà fatto uno e cosa l'altro, direi che le possibilità di fare confusione sono molteplici. A questo, il fatto che i bizantini, nei secoli fedeli (un po' come l'arma dei carabinieri) hanno replicato gli stessi soggetti per un millennio, e sempre allo stesso modo, non aiuta. Basta poi prendere una manciata di imperatori macedoni, una manciata di imperatori comneni (e anche questi, ditemi voi, che nome per una dinastia!), frullare tutto ben bene, e se il cervello non è già andato in pappa, è la volta buona che quel poco di amteria grigia rimasta decida che si è rotta i coglioni di stare in vostra compagnia (e di tutti questi bizantini assortiti buttati dentro quattro libri -nel caso di questo esame- scritti molto male).
Ma il punto cui volevo arrivare, però, è un altro, ed è un piccolo scambio di sms, "bizantinistico" naturalmente, che a tratti diventa surreale. Nel dubbio su alcune cose, infatti, scrivo a Daniela, la mia amica bizantinista cui questi "vecchiumi" piacciono tanto. Sapendo che il professore con cui devo dare l'esame aveva scritto un saggio su Anna Paleologina (imperatrice reggente del Trecento ma, soprattutto, antenata di casa Savoia), e che lei aveva studiato quel saggio, le scrivo:
"Ma alla fine questa Anna Paleologina che cavolo ha fatto?"
La risposta è semplice e secca, ma mi disarma un po':
"Niente: era italiana"
Onestamente, non mi pare sufficiente per dedicare un saggio a una persona. Oltretutto, questo risveglia il mio spiccato egocentrismo: anche io, in fondo, sono italiano, per cui replico:
"Quindi se i miei genitori mi chiamavano Simmaco Cantacuzeno dedicava un saggio pure a me?!?"
Ma la risposta di Daniela, che è persona saggia, è sintetica ma molto acuta:
"Può essere, ma avresti dovuto fare l'imperatore"
In effetti ha ragione, bisogna quindi trovare una alternativa:
"Ah già, che fregatura! E come si fa a fare un impero in tempi brevi? Se no, senti, il mio patrono [San Luca] è già un santo che dovrebbe star simpatico ai bizantini [il famoso ritratto della Madonna, da cui nascono tutte le icone, lo ha dipinto lui!], non basta? O devo diventare santo pure io?"
Nuova risposta, sempre sintetica:
"Prova! Meglio santo che martire"
Surreale...

1 commento:

Saw ha detto...

Hihihi te lo sei scelto tu questo percorso, caro Nico! A proposito, come è andato l'esame??