altro sogno recente, forse meno inquietante del precedente, ma anche molto meno preciso e molto più breve. Non posso dare tutti i dettagli che avevo dato del precedente, perchè è più astratto e sfumato.
Ero in camera mia e c'erano tre grossi bruchi sulla scrivania, tipo quello grasso che c'era in un recente film d'animazione (che aveva per protagonista una formica, ma non mi viene in mente il nome accidenti!!!. Io giocavo ad infastidirli con uno stecco di legno, ma questi non si lasciavano molto turbare da quel rompicoglioni che ero io. Ad un certo punto ne metto uno dentro una specie di provetta di plastica (o forse era solo un tubo di plastica trasparente che ci poteva chiudere), e dopo un po' questo bruxo si trasforma: diventa giallo, ma un giallo intenso, quasi florescente, e cambia di consistenza, diventa molliccio e appiccicaticcio come se si fosse trasformato in una lumata. oltretutto mi accorgo adesso che gli è venuto un muso come di un cucciolo di rettile. Rimane però innoquo, e continua a lasciarsi disturbare da me con lo stesso, anche se il gioco è diventato molto meno divertente, perchè l'animale è diventato molle e un po' appiccicaticcio (se fosse stato una lumaca sarebbe stato solo molle e scivoloso).
Bene, questa volta il sogno finisce qui, perchè poi mi sono svegliato e non ricordo il seguito, ma così dovrebbe bastare! Mi aspetto qualche commento, per pura curiosità. Non attribuisco a questo sogno particolari significati, tanto come nel caso precedente.
martedì 30 gennaio 2007
venerdì 26 gennaio 2007
Nati negli anni '80
Questa è una mail che mi è tornata nella casella di posta elettronica un po' di volte, e che, tutte le volte che torna, mi fa sempre piacere ricevere. Per questo la ripubblico sul blog: è il ritratto di una generazione, anzi, meglio, della mia generazione. Mi pare un ritratto molto vero, in cui almeno mi rispecchio abbastanza. In fondo è la nostra identità, e non va buttata via, nel bene e nel male. Dedicato a tutti quelli che sono stati bambini negli anni '80, che hanno preso la patente alla boa del millennio, ventenni nel primo decennio nel XXI secolo! Insomma dedicato un po' a tutti noi!
Lo scopo di questa missiva é quello di rendere giustizia a una generazione, quella di noi nati agli inizi degli anni '80 (anno più, anno meno), quelli che vedono la casa acquistata allora dai nostri genitori valere oggi 20 o 30 volte tanto,
e che pagheranno la propria fino ai 50 anni.
Noi non abbiamo fatto la guerra, né abbiamo visto lo sbarco sulla Luna, non abbiamo vissuto gli anni di piombo, né abbiamo votato il referendum per l'aborto e la nostra memoria storica comincia coi Mondiali di Italia '90. Per non aver vissuto direttamente il '68 ci dicono che non abbiamo ideali, mentre ne sappiamo di politica più di quanto credono e più di quanto sapranno mai i nostri fratelli minori e discendenti.
Babbo Natale non sempre ci portava ciò che chiedevamo, però ci sentivamo dire, e lo
sentiamo ancora, che abbiamo avuto tutto, nonostante quelli che sono venuti dopo di noi sì che hanno avuto tutto, e nessuno glielo dice.
Siamo l'ultima generazione che ha imparato a giocare con le biglie, a saltare la corda, a giocare a lupo, a un-due-tre-stella, e allo stesso tempo i primi ad aver giocato coi videogiochi, ad essere andati ai parchi di divertimento o aver visto i cartoni animati a colori.
Abbiamo indossato pantaloni a campana, a sigaretta, a zampa di elefante e con la cucitura storta; la nostra prima tuta è stata blu con bande bianche sulle maniche e le nostre prime scarpe da ginnastica di marca le abbiamo avute dopo i 10 anni.
Andavamo a scuola quando il 1 novembre era il giorno dei Santi e non Halloween, quando ancora si veniva bocciati, siamo stai gli ultimi a fare la Maturità e I pionieri del 3+2...
Siamo stati etichettati come Generazione X e abbiamo dovuto sorbirci Sentieri e I Visitors, Twin Peaks e Beverly Hills
(ti piacquero allora, vai a rivederli adesso, vedrai che delusione).
Abbiamo pianto per Candy-Candy, ci siamo innamorate dei fratelli di Georgie, abbiamo riso con Spank, ballato con Heather Parisi, cantato con Cristina D'Avena e imparato la mitologia greca con Pollon.
Siamo una generazione che ha visto Maradona fare campagne contro la droga.
Siamo i primi ad essere entrati nel mondo del lavoro come Co.Co.Co.
E quelli per cui non gli costa niente licenziarci.
Ci ricordano sempre fatti accaduti prima che nascessimo, come se non avessimo vissuto nessun avvenimento storico. Abbiamo imparato che cos'è il Terrorismo, abbiamo visto cadere il muro di Berlino, e Clinton avere relazioni improprie con la segretaria nella Stanza Ovale; siamo state le più giovani vittime di Cernobyl; quelli della nostra generazione l'hanno fatta la guerra (Kosovo, Afghanistan, Iraq, ecc.); abbiamo gridato NO NATO, fuori le basi dall'Italia, senza sapere molto bene cosa significasse, per poi capirlo di colpo un 11 di settembre.
Abbiamo imparato a programmare un videoregistratore prima di chiunque altro, abbiamo giocato a Pac-Man, odiamo Bill Gates e credevamo che Internet sarebbe stato un mondo libero.
Siamo la generazione di Bim Bum Bam, di Clementina-e-il-Piccolo-Mugnaio-Bianco e del Drive-in.
Siamo la generazione che andò al cinema a vedere I film di Bud Spencer e Terence Hill. Quelli cresciuti ascoltando gli Europe e Nik Kamen, e gli ultimi a usare dei gettoni del telefono. Ci siamo emozionati con Superman, ET o Alla Ricerca dell'Arca Perduta.
Bevevamo il Billy e mangiavamo le Big Bubble, ma neanche le Hubba Bubba erano male; al supermercato le cassiere ci davano le Caramelline di zucchero come resto. Siamo la generazione di Crystal Ball ("con Crystal Ball ci puoi giocare..."), delle sorprese del Mulino Bianco, dei mattoncini Lego a forma di mattoncino, dei Puffi, I Volutrons, Magnum P.I., Holly e Benji, Mimì Ayuara, l'Incredibile Hulk, Poochie, Yattaman, Iridella, He-Man, Lamù, Creamy, Kiss Me Licia, I Barbapapà, I Mini-Pony, le Micro-Machine, Big Jim e la Casa di Barbie di cartone ma con l'ascensore.
La generazione che ancora si chiede se Mila e Shiro alla fine vanno insieme.
La generazione che non ricorda l'Italia Mondiale '82, e che ci viene un riso smorzato quando ci vogliono dare a bere che l'Italia di quest'anno è la favorita...
L'ultima generazione a vedere il proprio padre caricare il portapacchi della macchina all'inverosimile per andare in vacanza 15 giorni.
L'ultima generazione degli spinelli...
Guardandoci indietro è difficile credere che siamo ancora vivi: viaggiavamo in macchina senza cinture, senza seggiolini speciali e senza air-bag; facevamo viaggi di 10-12 ore e non soffrivamo di sindrome da classe turista. Non avevamo porte con
protezioni, armadi o flaconi di medicinali con chiusure a prova di bambino.
Andavamo in bicicletta senza casco né protezioni per le ginocchia o i gomiti.
Le altalene erano di ferro con gli spigoli vivi e il gioco delle penitenze era bestiale.
Non c'erano i cellulari. Andavamo a scuola carichi di libri e quaderni, tutti infilati in una cartella che raramente aveva gli spallacci imbottiti, e tanto meno le rotelle!!
Magiavamo dolci e bevevamo bibite, ma non eravamo obesi. Al limite uno era grasso e fine. Ci attaccavamo alla stessa bottiglia per bere e nessuno si è mai infettato. Ci trasmettevamo solo i pidocchi a scuola,cosa che le nostre madri sistemavamo lavandoci la testa con l'aceto.
Non avevamo Playstation, Nintendo 64, videogiochi, 99 canali televisivi, dolby-surround, cellulari, computer eInternet, però ce la spassavamo tirandoci gavettoni e rotolandoci per terra tirando su di tutto; bevevamo l'acqua direttamente dalle fontane dei parchi,acqua non imbottigliata, che bevono anche i cani! E si davano i primi baci e giocando al gioco della bottiglia o a quello della verità, non in una chat dicendo :) :D :P
Abbiamo avuto libertà, fallimenti, successi e responsabilità e abbiamo imparato a crescere con tutto ciò.
Tu sei uno di nostri? Congratulazioni!
Invia questo a tutti coloro che hanno avuto la fortuna di crescere come bambini.
Lo scopo di questa missiva é quello di rendere giustizia a una generazione, quella di noi nati agli inizi degli anni '80 (anno più, anno meno), quelli che vedono la casa acquistata allora dai nostri genitori valere oggi 20 o 30 volte tanto,
e che pagheranno la propria fino ai 50 anni.
Noi non abbiamo fatto la guerra, né abbiamo visto lo sbarco sulla Luna, non abbiamo vissuto gli anni di piombo, né abbiamo votato il referendum per l'aborto e la nostra memoria storica comincia coi Mondiali di Italia '90. Per non aver vissuto direttamente il '68 ci dicono che non abbiamo ideali, mentre ne sappiamo di politica più di quanto credono e più di quanto sapranno mai i nostri fratelli minori e discendenti.
Babbo Natale non sempre ci portava ciò che chiedevamo, però ci sentivamo dire, e lo
sentiamo ancora, che abbiamo avuto tutto, nonostante quelli che sono venuti dopo di noi sì che hanno avuto tutto, e nessuno glielo dice.
Siamo l'ultima generazione che ha imparato a giocare con le biglie, a saltare la corda, a giocare a lupo, a un-due-tre-stella, e allo stesso tempo i primi ad aver giocato coi videogiochi, ad essere andati ai parchi di divertimento o aver visto i cartoni animati a colori.
Abbiamo indossato pantaloni a campana, a sigaretta, a zampa di elefante e con la cucitura storta; la nostra prima tuta è stata blu con bande bianche sulle maniche e le nostre prime scarpe da ginnastica di marca le abbiamo avute dopo i 10 anni.
Andavamo a scuola quando il 1 novembre era il giorno dei Santi e non Halloween, quando ancora si veniva bocciati, siamo stai gli ultimi a fare la Maturità e I pionieri del 3+2...
Siamo stati etichettati come Generazione X e abbiamo dovuto sorbirci Sentieri e I Visitors, Twin Peaks e Beverly Hills
(ti piacquero allora, vai a rivederli adesso, vedrai che delusione).
Abbiamo pianto per Candy-Candy, ci siamo innamorate dei fratelli di Georgie, abbiamo riso con Spank, ballato con Heather Parisi, cantato con Cristina D'Avena e imparato la mitologia greca con Pollon.
Siamo una generazione che ha visto Maradona fare campagne contro la droga.
Siamo i primi ad essere entrati nel mondo del lavoro come Co.Co.Co.
E quelli per cui non gli costa niente licenziarci.
Ci ricordano sempre fatti accaduti prima che nascessimo, come se non avessimo vissuto nessun avvenimento storico. Abbiamo imparato che cos'è il Terrorismo, abbiamo visto cadere il muro di Berlino, e Clinton avere relazioni improprie con la segretaria nella Stanza Ovale; siamo state le più giovani vittime di Cernobyl; quelli della nostra generazione l'hanno fatta la guerra (Kosovo, Afghanistan, Iraq, ecc.); abbiamo gridato NO NATO, fuori le basi dall'Italia, senza sapere molto bene cosa significasse, per poi capirlo di colpo un 11 di settembre.
Abbiamo imparato a programmare un videoregistratore prima di chiunque altro, abbiamo giocato a Pac-Man, odiamo Bill Gates e credevamo che Internet sarebbe stato un mondo libero.
Siamo la generazione di Bim Bum Bam, di Clementina-e-il-Piccolo-Mugnaio-Bianco e del Drive-in.
Siamo la generazione che andò al cinema a vedere I film di Bud Spencer e Terence Hill. Quelli cresciuti ascoltando gli Europe e Nik Kamen, e gli ultimi a usare dei gettoni del telefono. Ci siamo emozionati con Superman, ET o Alla Ricerca dell'Arca Perduta.
Bevevamo il Billy e mangiavamo le Big Bubble, ma neanche le Hubba Bubba erano male; al supermercato le cassiere ci davano le Caramelline di zucchero come resto. Siamo la generazione di Crystal Ball ("con Crystal Ball ci puoi giocare..."), delle sorprese del Mulino Bianco, dei mattoncini Lego a forma di mattoncino, dei Puffi, I Volutrons, Magnum P.I., Holly e Benji, Mimì Ayuara, l'Incredibile Hulk, Poochie, Yattaman, Iridella, He-Man, Lamù, Creamy, Kiss Me Licia, I Barbapapà, I Mini-Pony, le Micro-Machine, Big Jim e la Casa di Barbie di cartone ma con l'ascensore.
La generazione che ancora si chiede se Mila e Shiro alla fine vanno insieme.
La generazione che non ricorda l'Italia Mondiale '82, e che ci viene un riso smorzato quando ci vogliono dare a bere che l'Italia di quest'anno è la favorita...
L'ultima generazione a vedere il proprio padre caricare il portapacchi della macchina all'inverosimile per andare in vacanza 15 giorni.
L'ultima generazione degli spinelli...
Guardandoci indietro è difficile credere che siamo ancora vivi: viaggiavamo in macchina senza cinture, senza seggiolini speciali e senza air-bag; facevamo viaggi di 10-12 ore e non soffrivamo di sindrome da classe turista. Non avevamo porte con
protezioni, armadi o flaconi di medicinali con chiusure a prova di bambino.
Andavamo in bicicletta senza casco né protezioni per le ginocchia o i gomiti.
Le altalene erano di ferro con gli spigoli vivi e il gioco delle penitenze era bestiale.
Non c'erano i cellulari. Andavamo a scuola carichi di libri e quaderni, tutti infilati in una cartella che raramente aveva gli spallacci imbottiti, e tanto meno le rotelle!!
Magiavamo dolci e bevevamo bibite, ma non eravamo obesi. Al limite uno era grasso e fine. Ci attaccavamo alla stessa bottiglia per bere e nessuno si è mai infettato. Ci trasmettevamo solo i pidocchi a scuola,cosa che le nostre madri sistemavamo lavandoci la testa con l'aceto.
Non avevamo Playstation, Nintendo 64, videogiochi, 99 canali televisivi, dolby-surround, cellulari, computer eInternet, però ce la spassavamo tirandoci gavettoni e rotolandoci per terra tirando su di tutto; bevevamo l'acqua direttamente dalle fontane dei parchi,acqua non imbottigliata, che bevono anche i cani! E si davano i primi baci e giocando al gioco della bottiglia o a quello della verità, non in una chat dicendo :) :D :P
Abbiamo avuto libertà, fallimenti, successi e responsabilità e abbiamo imparato a crescere con tutto ciò.
Tu sei uno di nostri? Congratulazioni!
Invia questo a tutti coloro che hanno avuto la fortuna di crescere come bambini.
martedì 23 gennaio 2007
scarabocchi serali (al bar)
questo è il risultato di una sera al bar con un taccuino per schizzi a portata di mano. Un po' per accontentare vari suggerimenti di adattare questi miei birilli al quotidiano, un po' perchè tanto il disegno è poco impegnativo, quindi si può provare davvero di tutto, sono arrivato a questo lavoro. Ce ne sono molti altri fatti nella stessa occasione, ma questo è il solo davvero nuovo, e risponde all'invito "fai un birillo che esce dalla televizione". Allora ho cominciato, prima ne è venuto fuori uno che sta dentro la televizione, come in un programma normale. Poi ho ripreso l'idea di quello che si affaccia alla finestra nel condominio fatto per Bavy, che poteva dattarsi all'idea di qualcuno che sta uscendo da uno spazio. Per addizione sono venti poi tutti gli altri, da quello seduto sul bordo a destra a quello (l'ultimo) che sbuca da dietro con un'antenna in mano. Credo sia una trovata divertente.
L'omino sul bordo, poi, ha dato adito ad un altro lavoro. Anche lui, infatti, inizialmente aveva un'antennina in mano, ma questa in realtà somigliava più che altro ad una canna da pesca! da lì, allora, un'altra idea: facciamo un pescatore! Sarebbe stato però banale che questo umanoide pescasse in un laghetto: molto meglio farlo stare seduto su un cubo, con la sua canna da pesca in mano, che pesca dentro una bacinella da cui sbuca fuori un pesce (nella prima versione) o più pesci (nella seconda versione). è uno di quei casi in cui il lavoro "di squadra" fa uscire delle idee nuove: francamente non mi sarebbe mai venuta in mente una cosa così o, più probabilmente, non mi sarebbe venuta mai la voglia di metterlo su carta. In compagnia, invece, un po' per provare, un po' per divertirsi, queste cose si possono fare. Il risultato, a rivederlo ora, mi diverte.
Un ringraziamento quindi a Bavy, Laura e Ilaria: se "deraglio" in queste cose la colpa è in parte anche loro!!!
Ora, però, aspetto qualche commento: Saw, tira fuori lo psicanalista d'assalto che c'è in te e dammi la tua interpretazione! Ovviamente estendo a tutti il medesimo invito!!!
PS: per dato di cronaca, il disegno risale al 20 gennaio 2007, a Milano, in un locale di cui non ricordo il nome, ad un'ora imprecisata ma intorno alla mezzanotte. Si stava parlando delle questioni di cuore di Laura....
domenica 21 gennaio 2007
a proposito: dimenticavo di segnalarvi di andare a vedere, questa settimana, l'altro blog "Nati sotto Saturno" (il link è a lato). Il post di questa settimana è dedicato ad un artista che amo molto (anzi, per essere precisi, il dipinto in apertura del post mi è stato regalato dall'artista un anno fa circa, e me lo vedo a casa tutti i giorni sopra il divano in salotto). C'è anche una nota, non breve, scritta da me su questi lavori....
Buona lettura!
Buona lettura!
un lavoro non recentissimo (2003 circa credo)
a chi si starà domandando il senso di questi cosi, posso anticipare che sto scrivendo un testo in cui racconto come sono nate queste cose, sia i birilli sia i lavori successivi, per rispondere in maniera esauriente a tutte le domande: altrimenti, al lungo andare, rischio di cambiare versione anche io da persona a persona. Non spiego i miei lavori, racconto solo come sono nati, sotto quali spinte, quali suggerimenti, e pensando a che cosa. Dite che può essere una buona cosa?
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catalogo di scarabocchi assortiti
sabato 20 gennaio 2007
coccodrilli
non mi capita quasi mai di sognare, e se succede non mi ricordo mai nulla. Questo, però, è un sogno di poche ore fa, me lo ricordo ancora, quindi lo riporto subito, perchè è divertente.
Dunque, non so perchè ma con i miei avevamo deciso di traslocare, anzi avevamo già comprato un altro appartamento in un grande condominio residenziale. All'inizio mi sembrava una villetta bifamiliare, poi, girando sul retro, c'erano altri appartamenti, e quando chiasi quante unità abitative ci fossero, un'amica di mamma (e cosa ci faceva) che è la nostra consigliera di scala dove abitiamo, mi rispose "Quaranta".
Mi è rimasto in testa che ci eravamo trasferiti a Pero, ma non perchè riconoscessi Pero nella città che mi stava intorno: a tratti poteva sembrare Firenze, o Siena, o Trento, ma nella mia testa le attribuivo quel nome. Sembrava avere il centro storico di una città del centro Italia, ma nella mia testa si chaimava Pero! Posso anche aggiungere che ad un certo punto mi trovo in piazza, con davanti una grande chiesa in stile tardo cinquecentesco o inizio seicento (un po' come la Chiesa del Gesù a Roma, ma di un colore sabbioso), con un portone enorme e, dentro, una proiezione continua di un ologramma del Perseo di Cellini che girava, a volte si ingrandiva, a volte c'era una ripresa tutta intorno: insomma, una ripresa mobile, come se fosse una videoinstallazione.
Entriamo in questo appartamento ovviamente vuoto (tranne due piantane), con i muri giallini ma luminosissimo, forse solo tagliato un po' male con i muri divisori. A quel punto mi dico: "Cacchio, ma io ho un impegno la prossima settimana, non posso mettermi a fare un trasloco proprio ora!"
Passiamo poi a vedere il box (ed è lì che scopro di avere altri quaranta condomini). è un box enorme, di quelli con tre cler affiancate, tanto grande da sembrare l'officina di un eletrauto, solo con il soffitto un po' basso per quel lavoro, e penso: "questo fa per me, però cacchio, la prossima settimana mi serve già pronto, e l'altro l'ho già allestito, come faccio a rifare tutto, mi ci vuole un mese!".
Ma la cosa più strana, di cui in un primo momento non ci accorgiamo, è che in realtà in quel box buio c'è una grande vasca. Me ne rendo conto io perchè vedo delle superfici strane rugose che si muovono a filo del pavimento, e allora vedo che quello non era un pavimento ma un'acqua molto sporca, in un ambiente molto buio, e che quello che si muove è un coccodrillo. Alzo lo sguardo e mi accorgo che non è da solo, ma sono venti coccodrilli nel mio box!!! (a pensarci adesso, erano un coccodrillo ogni due condomini!).
Qui si che diventa un problema. Sulla porta del box (non so perchè ma aveva anche una porta a vetri) leggiamo un manifesto stile film d'avventura anni '30 (cioè quei manifesti d'illustrazione oleografici a metà fra la Domenica del Corriere e il manifesto da circo) con scritto "Fatene quello che volete" e sotto un grande coccodrillo.
Ma i miei non sono per le decisioni avventate, quindi mamma vuole vederci chiaro sulla faccenda. Le viene detto che per vedere meglio la situazione si doveva passare dal retrobottega della tabaccheria (ma non so dove fosse questa tabaccheria). Andiamo, ma quella della tabaccheria è un'arpia: lascia passare mia madre, ma non capisce che io sono con lei, e mi manda via a male parole. Io, tutto incazzato, uscendo prendo un pacchetto di cicche dalla cassa e lo butto per terra, per protesta. Mi ritrovo di nuovo in piazza, anzi, ora mi accorgo che c'è pure una fontana simile a quella di Perugia, e nella chiesa continua ad andare il filmino ologramma del Perseo di Cellini. A quel punto, mi dico, torno a casa (alla casa nuova di Pero naturalmente), ma, come è nel mio carattere, cercando la strada mi perdo e continuo a vagare per questa strana città, tutta con le strade in salita e in discesa.
Il songo finisce qui. Non so se significa qualche cosa, ma mi sembrava divertente da raccontare, quindi eccolo qui! Adesso vorrei qualche commento: secondo voi significa qualche cosa? Dai, tirate fuori il piccolo psicanalista che è in ognuno di noi!!!
Dunque, non so perchè ma con i miei avevamo deciso di traslocare, anzi avevamo già comprato un altro appartamento in un grande condominio residenziale. All'inizio mi sembrava una villetta bifamiliare, poi, girando sul retro, c'erano altri appartamenti, e quando chiasi quante unità abitative ci fossero, un'amica di mamma (e cosa ci faceva) che è la nostra consigliera di scala dove abitiamo, mi rispose "Quaranta".
Mi è rimasto in testa che ci eravamo trasferiti a Pero, ma non perchè riconoscessi Pero nella città che mi stava intorno: a tratti poteva sembrare Firenze, o Siena, o Trento, ma nella mia testa le attribuivo quel nome. Sembrava avere il centro storico di una città del centro Italia, ma nella mia testa si chaimava Pero! Posso anche aggiungere che ad un certo punto mi trovo in piazza, con davanti una grande chiesa in stile tardo cinquecentesco o inizio seicento (un po' come la Chiesa del Gesù a Roma, ma di un colore sabbioso), con un portone enorme e, dentro, una proiezione continua di un ologramma del Perseo di Cellini che girava, a volte si ingrandiva, a volte c'era una ripresa tutta intorno: insomma, una ripresa mobile, come se fosse una videoinstallazione.
Entriamo in questo appartamento ovviamente vuoto (tranne due piantane), con i muri giallini ma luminosissimo, forse solo tagliato un po' male con i muri divisori. A quel punto mi dico: "Cacchio, ma io ho un impegno la prossima settimana, non posso mettermi a fare un trasloco proprio ora!"
Passiamo poi a vedere il box (ed è lì che scopro di avere altri quaranta condomini). è un box enorme, di quelli con tre cler affiancate, tanto grande da sembrare l'officina di un eletrauto, solo con il soffitto un po' basso per quel lavoro, e penso: "questo fa per me, però cacchio, la prossima settimana mi serve già pronto, e l'altro l'ho già allestito, come faccio a rifare tutto, mi ci vuole un mese!".
Ma la cosa più strana, di cui in un primo momento non ci accorgiamo, è che in realtà in quel box buio c'è una grande vasca. Me ne rendo conto io perchè vedo delle superfici strane rugose che si muovono a filo del pavimento, e allora vedo che quello non era un pavimento ma un'acqua molto sporca, in un ambiente molto buio, e che quello che si muove è un coccodrillo. Alzo lo sguardo e mi accorgo che non è da solo, ma sono venti coccodrilli nel mio box!!! (a pensarci adesso, erano un coccodrillo ogni due condomini!).
Qui si che diventa un problema. Sulla porta del box (non so perchè ma aveva anche una porta a vetri) leggiamo un manifesto stile film d'avventura anni '30 (cioè quei manifesti d'illustrazione oleografici a metà fra la Domenica del Corriere e il manifesto da circo) con scritto "Fatene quello che volete" e sotto un grande coccodrillo.
Ma i miei non sono per le decisioni avventate, quindi mamma vuole vederci chiaro sulla faccenda. Le viene detto che per vedere meglio la situazione si doveva passare dal retrobottega della tabaccheria (ma non so dove fosse questa tabaccheria). Andiamo, ma quella della tabaccheria è un'arpia: lascia passare mia madre, ma non capisce che io sono con lei, e mi manda via a male parole. Io, tutto incazzato, uscendo prendo un pacchetto di cicche dalla cassa e lo butto per terra, per protesta. Mi ritrovo di nuovo in piazza, anzi, ora mi accorgo che c'è pure una fontana simile a quella di Perugia, e nella chiesa continua ad andare il filmino ologramma del Perseo di Cellini. A quel punto, mi dico, torno a casa (alla casa nuova di Pero naturalmente), ma, come è nel mio carattere, cercando la strada mi perdo e continuo a vagare per questa strana città, tutta con le strade in salita e in discesa.
Il songo finisce qui. Non so se significa qualche cosa, ma mi sembrava divertente da raccontare, quindi eccolo qui! Adesso vorrei qualche commento: secondo voi significa qualche cosa? Dai, tirate fuori il piccolo psicanalista che è in ognuno di noi!!!
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venerdì 19 gennaio 2007
storditi isolati
Oggi è una giornata emblematica della mia fase di rimbambimento acuto che attraverso attualmente. Prendo il pulmann per Qt8 alle 14 e qualche cosa, perchè alle 16 ho appuntamento alla Fondazione Radice: vengono degli studenti dell'Accademia Albertina di Torino che vogliono fare una mostra alla Fondazione, ed è bene essere presenti per conoscere queste persone. Se prendo il pulmann delle 14, riesco bene ad andare fino in Duomo, lasciare una busta per Antonio alla libreria Bocca e ributtarmi sul 14 per fare la traversata di Milano fino a zona piazzale Accursio. Ho stimato che in una giornata normale, cioè se non c'è pioggia, neve, ghiaccio, caduta libera di meteoriti, ci vogliono quasi tre quarti d'ora. Ha perfettamente ragione chi dice che a frequentare assiduamente certi posti ci si fa una cultura: con tutto il tempo che si passa sui mezzi, o leggi o è davvero uno smaronamento a non finire!!! Ad ogni modo, ho così la possibilità di proseguire l'amena lettura di "L'arte medievale nel contesto" (un agile libricino di quasi 500 pagine leggero leggero! Che ci posso fare: gli esami non finiscono mai!) fino alla mia fermata. A quel punto mi viene lo scrupolo di accertarmi che Giovanni sia già arrivato, per non rimanere da solo con il signor Radice (ero persino in anticipo), e mi arriva un simpatico sms che mi dice che lui è a Busto Arsizio fino alle 18...e che il nostro appuntamento è sì venerdì, ma fra una settimana!!!
A quel punto mi sono trovato spiazzato: ho fatto tutta questa strada, e sono persino arrivato in anticipo...per nulla?!?!
Ho fatto quindi un giro di sms per sondare la situazione: "Che dite, sono del tutto fuso?". Dopo l'invito di Giovanni "Vai a casa e riposati, dutur!!!" Mi è venuto un dubbio, che solo Bavy avrebbe potuto risolvere: ma non è che la laurea triennale ci ha fatto male alla salute? La risposta non si è fatta attendere: è un caso isolato senza dubbio, e la laurea non c'entra "Normalmente è così! Anche se per certe persone i casi isolati si ripetono... prendi Napoleone! Isolato per due volte!"
e a seguire a breve giro di sms, per chiudere, una perla di saggezza: "è un po' come quella vecchia storia... la Calabria era sempre stata altruista. Così, quando sentì la Sicilia piangere le disse: 'cara, cosa c'è? Ti senti isolata?'"
Alla fine, dopo aver litigato con una macchinetta delle merendine (e che cacchio, anche lei ci si mette a prendere i soldi e a non erogare il servizio?!) mi sono avviato alla tappa successiva, a cena da Plevano (il pittore). se non altro sua moglie cucina molto bene!
A quel punto mi sono trovato spiazzato: ho fatto tutta questa strada, e sono persino arrivato in anticipo...per nulla?!?!
Ho fatto quindi un giro di sms per sondare la situazione: "Che dite, sono del tutto fuso?". Dopo l'invito di Giovanni "Vai a casa e riposati, dutur!!!" Mi è venuto un dubbio, che solo Bavy avrebbe potuto risolvere: ma non è che la laurea triennale ci ha fatto male alla salute? La risposta non si è fatta attendere: è un caso isolato senza dubbio, e la laurea non c'entra "Normalmente è così! Anche se per certe persone i casi isolati si ripetono... prendi Napoleone! Isolato per due volte!"
e a seguire a breve giro di sms, per chiudere, una perla di saggezza: "è un po' come quella vecchia storia... la Calabria era sempre stata altruista. Così, quando sentì la Sicilia piangere le disse: 'cara, cosa c'è? Ti senti isolata?'"
Alla fine, dopo aver litigato con una macchinetta delle merendine (e che cacchio, anche lei ci si mette a prendere i soldi e a non erogare il servizio?!) mi sono avviato alla tappa successiva, a cena da Plevano (il pittore). se non altro sua moglie cucina molto bene!
lunedì 15 gennaio 2007
domenica 14 gennaio 2007
ancora su Antonello
pubblico il "commento" di Laura, perchè ho fatto un errore nel post precedente e rettifico subito:
"Rivendico i miei parti: Antonello da Messina è stata una mia idea!!!!!!! "
"Rivendico i miei parti: Antonello da Messina è stata una mia idea!!!!!!! "
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osservatorio casalingo e non
Antonello da Messina
Ciao, in uqesti giorni aspettavo da Laura la trascrizione di un suo recente dialogo via sms a mio avviso molto divertente. Dato che non mi è più arrivato nulla, a questo punto trascrivo io a memoria quello che mi ricordo!
Dunque, i soggetti coinvolti sono due: Laura e Bavy, più un terzo di cui per ora non dico il nome. Laura riceve un mms (cioè un messaggio con una fotografia), con la foto di uno palestratissimo e lampadatissimo e la scritta "Ciao cugini, questa è la foto per il cast (una foto in costume da bagno tamarrissima, con ochiali da sole). Ditelo anche alla zia".
Evidentemente era un errore di invio del messaggio. A questo punto le opzioni a disposizione sono due: lasciar cadere la cosa o rispondere. Siccome Laura e Bavy, in queste circostanze, sono quasi un'associazione a delinquere (Bavy in particolare ha una fervida fantasia i queste cose, e spero che continui ad averne), l'opzione scelta è la seconda, e l'sms di risposta era, dopo la segnalazione che il numero era sbagliato: "Comunque sei bruttissimo così lampadato" o qualcosa del genere.
Risposta: "Sì, me ne ero accorto. Grazie comunque per il complimento." e una firma: Donatello da Catania.
Inevitabile la risposta: "Ah, va bene, ma se è un concorso dicci dove possiamo andare a votarti!" e, soprattutto, una firma fasulla (idea di Bavy): "Antonello da Messina".
Risposta del tamarro in slip e occhiali da sole: "Spiritosi! Ci vediamo al derby"
è rimasto il dubbio che la sfumatura (anzi la presa in giro) non sia stata afferrata...
Forse la mia non è stata una trascrizione fedele, ma il senso era comunque questo! Mi sembrava divertente...
PS: per i non adepti, Antonello da Messina è un pittore siciliano attivo in area veneta intorno alla metà del XV secolo di cui nella primavera del 2006 è stata fatta una grande mostra alle Scuderie del Quirinale a Roma....
Dunque, i soggetti coinvolti sono due: Laura e Bavy, più un terzo di cui per ora non dico il nome. Laura riceve un mms (cioè un messaggio con una fotografia), con la foto di uno palestratissimo e lampadatissimo e la scritta "Ciao cugini, questa è la foto per il cast (una foto in costume da bagno tamarrissima, con ochiali da sole). Ditelo anche alla zia".
Evidentemente era un errore di invio del messaggio. A questo punto le opzioni a disposizione sono due: lasciar cadere la cosa o rispondere. Siccome Laura e Bavy, in queste circostanze, sono quasi un'associazione a delinquere (Bavy in particolare ha una fervida fantasia i queste cose, e spero che continui ad averne), l'opzione scelta è la seconda, e l'sms di risposta era, dopo la segnalazione che il numero era sbagliato: "Comunque sei bruttissimo così lampadato" o qualcosa del genere.
Risposta: "Sì, me ne ero accorto. Grazie comunque per il complimento." e una firma: Donatello da Catania.
Inevitabile la risposta: "Ah, va bene, ma se è un concorso dicci dove possiamo andare a votarti!" e, soprattutto, una firma fasulla (idea di Bavy): "Antonello da Messina".
Risposta del tamarro in slip e occhiali da sole: "Spiritosi! Ci vediamo al derby"
è rimasto il dubbio che la sfumatura (anzi la presa in giro) non sia stata afferrata...
Forse la mia non è stata una trascrizione fedele, ma il senso era comunque questo! Mi sembrava divertente...
PS: per i non adepti, Antonello da Messina è un pittore siciliano attivo in area veneta intorno alla metà del XV secolo di cui nella primavera del 2006 è stata fatta una grande mostra alle Scuderie del Quirinale a Roma....
sabato 13 gennaio 2007
Lo strano caso del cane ucciso a mezzanotte
Mark Haddon, Lo strano caso del cane ucciso a mezzanotte, Torino, Einaudi, 2003
Mi sembra un libro scritto in maniera intelligente e coerente, sicuramente riuscito nell’intento di calarsi nella mente di un ragazzo artistico e di restituire una vicenda ed una visione del mondo attraverso un filtro così particolare. È come se questo romanzo fosse il flusso coscienza del protagonista, anche se con una particolarità non irrilevante: nella finzione letteraria Chritopher non è solo il narratore interno che parla in prima persona, ma è anche, in forma metaletteraria, l’autore del romanzo. Da questo punto di vista, il romanzo è pensato come un libro in costruzione che Christopher scrive dall’inizio alla fine, senza mascherare che il suo obiettivo, nell’atto della scrittura, è proprio quello di scrivere il libro (e di trovare qualcosa da metterci dentro).
Va detto che Christopher, anche in virtù del disturbo mentale, emerge un po’ come un ragazzo di età incerta: non è chiaro se sia un bambino o un adolescente, giacché la sua crescita biologica non si evince, e il suo sguardo sulle cose è ammantato di una razionalità matematica (anche se una razionalità materialistica ma non ragionevole nelle sue espressioni).
Non ultima, poi, viene quella conflittualità con il padre, anche se a fine romanzo è difficile dire se questo personaggio susciti nel lettore più pena o più rabbia.
“La maggior parte delle persone però è pigra. Non vedono tutto ciò che li circonda. Fanno ciò che si definisce comunemente guardare di sfuggita che è l’equivalente dell’andare a sbattere contro qualcosa e tirare dritto senza farci troppo caso, come quando una pallina da snooker sfiora un’altra pallina da snooker. Le informazioni nella loro testa sono straordinariamente semplici.”
p. 162
Mi sembra un libro scritto in maniera intelligente e coerente, sicuramente riuscito nell’intento di calarsi nella mente di un ragazzo artistico e di restituire una vicenda ed una visione del mondo attraverso un filtro così particolare. È come se questo romanzo fosse il flusso coscienza del protagonista, anche se con una particolarità non irrilevante: nella finzione letteraria Chritopher non è solo il narratore interno che parla in prima persona, ma è anche, in forma metaletteraria, l’autore del romanzo. Da questo punto di vista, il romanzo è pensato come un libro in costruzione che Christopher scrive dall’inizio alla fine, senza mascherare che il suo obiettivo, nell’atto della scrittura, è proprio quello di scrivere il libro (e di trovare qualcosa da metterci dentro).
Va detto che Christopher, anche in virtù del disturbo mentale, emerge un po’ come un ragazzo di età incerta: non è chiaro se sia un bambino o un adolescente, giacché la sua crescita biologica non si evince, e il suo sguardo sulle cose è ammantato di una razionalità matematica (anche se una razionalità materialistica ma non ragionevole nelle sue espressioni).
Non ultima, poi, viene quella conflittualità con il padre, anche se a fine romanzo è difficile dire se questo personaggio susciti nel lettore più pena o più rabbia.
“La maggior parte delle persone però è pigra. Non vedono tutto ciò che li circonda. Fanno ciò che si definisce comunemente guardare di sfuggita che è l’equivalente dell’andare a sbattere contro qualcosa e tirare dritto senza farci troppo caso, come quando una pallina da snooker sfiora un’altra pallina da snooker. Le informazioni nella loro testa sono straordinariamente semplici.”
p. 162
venerdì 12 gennaio 2007
il blog di un mio amico
Oggi segnalo un blog nato da poco:
http://opificiodellaparola.blogspot.com/
ad aprirlo (su mia insistenza) è il mio amico poeta Luigi Giurdanella, che qualcuno di voi conosce già. Per ora non c'è molto, ma merita di essere seguito, a mio parere. Ogni tanto ci sarà sopra qualche poesia sua o di altri, e così qualche intervento di poetica, e tante altre cose!
Nel frattempo segnalo aggiornamenti anche su "Nati sotto Saturno" (vedi link nell'elenco a lato)
PS: se i link da questo post non dovessero essere attivi, anche il blog di Giurdanella compare negli elenchi permanenti a lato!)
http://opificiodellaparola.blogspot.com/
ad aprirlo (su mia insistenza) è il mio amico poeta Luigi Giurdanella, che qualcuno di voi conosce già. Per ora non c'è molto, ma merita di essere seguito, a mio parere. Ogni tanto ci sarà sopra qualche poesia sua o di altri, e così qualche intervento di poetica, e tante altre cose!
Nel frattempo segnalo aggiornamenti anche su "Nati sotto Saturno" (vedi link nell'elenco a lato)
PS: se i link da questo post non dovessero essere attivi, anche il blog di Giurdanella compare negli elenchi permanenti a lato!)
giovedì 11 gennaio 2007
Perchè preferisco il minestrone freddo
La cucina non è senza dubbio uno dei punti forti di casa nostra, anzi, diciamo che una delle gaffe più frequenti di mio padre, le volte che mamma indovina qualcosa in cucina, è chiedere "Buono, che marca è?" come dire "Cucini come la Findus"!
Tutto questo ha un suo perchè, e sta nello spirito punitivo che contraddistingue il rapporto fra mia madre e i fornelli. Non dimenticherò mai quella volta in cui pensò bene di fare il passato di verdura con l'acqua in cui aveva cotto la cicoria e, siccome era venuto amaro (chiassà perchè), decise di metterci un po' di zucchero come correttivo!!!
Che dire, insomma: qui siamo per il metodo sperimentale. Ma in questi 22 anni di esperienza (23 fra meno di un mese) sono arrivato a codificare una sorta di regola aurea: ripensando al saggio proverbio che nella botte piccola c'è il vino buono, sono arrivato alla conclusione che gli esperimenti ben riusciti sono sempre di dimensioni contenute. Ho pserimentalmente verificato che in genere mia madre, quando fa una cazzata culinaria, in genere la fa in grandi quantità. Quel passato di verdura "agrodolce" ne è caso esemplare: ne avevamo una insalatiera piena, e alla fine non sapevamo bene che farcene di questo coso verdognolo e liquidissimo. Le volte in cui capita (e grazie a Dio a volte capita) invece che si arrivi a qualche cosa di buono, e si ha la tentazione di chiedere un bis, la risposta è sistematica: "No: è finito!". Da qui il teorema, con le sue ripercussioni sul modo di fare la spesa. I miei genitori hanno infatti il vizio di comprare tutto al doppio: mai un pezzo singolo. Così, le volte che succeda che tirino su un solo pezzo di qualcosa di mai provato, è la volta che si è fatto un buon acquisto!
Insomma, tutto è un'opinione, compreso il concetto di caldo o freddo; a volte non esistono le mezze misure: quello che passa nel piatto o è stracotto o è crudo, o ha ancora gli aghetti di ghiaccio della congelazione o è da ustione. Ci sarebbe da fare una filosfia anche sulla cottura della carne, ma la rimando ad un altro post. "In fondo una cosa calda fa bene!". Vero, verissimo; anche il piombo fuso, però, è caldo, ma colato in gola non fa mica bene!!
Per questo, quando è possibile, preferisco che il minestrone sia freddo: almeno riesco a capire che sapore ha!
Tutto questo ha un suo perchè, e sta nello spirito punitivo che contraddistingue il rapporto fra mia madre e i fornelli. Non dimenticherò mai quella volta in cui pensò bene di fare il passato di verdura con l'acqua in cui aveva cotto la cicoria e, siccome era venuto amaro (chiassà perchè), decise di metterci un po' di zucchero come correttivo!!!
Che dire, insomma: qui siamo per il metodo sperimentale. Ma in questi 22 anni di esperienza (23 fra meno di un mese) sono arrivato a codificare una sorta di regola aurea: ripensando al saggio proverbio che nella botte piccola c'è il vino buono, sono arrivato alla conclusione che gli esperimenti ben riusciti sono sempre di dimensioni contenute. Ho pserimentalmente verificato che in genere mia madre, quando fa una cazzata culinaria, in genere la fa in grandi quantità. Quel passato di verdura "agrodolce" ne è caso esemplare: ne avevamo una insalatiera piena, e alla fine non sapevamo bene che farcene di questo coso verdognolo e liquidissimo. Le volte in cui capita (e grazie a Dio a volte capita) invece che si arrivi a qualche cosa di buono, e si ha la tentazione di chiedere un bis, la risposta è sistematica: "No: è finito!". Da qui il teorema, con le sue ripercussioni sul modo di fare la spesa. I miei genitori hanno infatti il vizio di comprare tutto al doppio: mai un pezzo singolo. Così, le volte che succeda che tirino su un solo pezzo di qualcosa di mai provato, è la volta che si è fatto un buon acquisto!
Insomma, tutto è un'opinione, compreso il concetto di caldo o freddo; a volte non esistono le mezze misure: quello che passa nel piatto o è stracotto o è crudo, o ha ancora gli aghetti di ghiaccio della congelazione o è da ustione. Ci sarebbe da fare una filosfia anche sulla cottura della carne, ma la rimando ad un altro post. "In fondo una cosa calda fa bene!". Vero, verissimo; anche il piombo fuso, però, è caldo, ma colato in gola non fa mica bene!!
Per questo, quando è possibile, preferisco che il minestrone sia freddo: almeno riesco a capire che sapore ha!
martedì 9 gennaio 2007
Test al contrario
Per chi non lo ha già ricevuto via mail, ripropongo qui sotto un test che mi ha spedito lo Ste! oggi pomeriggio, e che mi sembra carino:
"Questo è un test al contrario.... Devi rispondere alle domande su di me(che rischio!!!!!) e una volta finito, rimandarmelo. Prima, però, mandalo così in bianco a tutti i tuoi amici e conoscenti(me compreso) così tutti loro potranno farlo su di te.
Quindi:
Primo manda questo test in bianco a tutti cancellando gli indirizzi che ricompaiono.
Secondo, rispondi a questo test
sulla persona che te l'ha mandato e rimandaglielo. Mi raccomando senza imbrogliare e senza vergogna....tanto arriva solo al diretto interessato e poi è 1 caxxo di "test"!(dai che ci facciamo 2 risate..) MUAHAHAHAHAHAHA adesso ce la ridiamo!!!!!!!!!!!!!!!!!!
1. Mio nome:
2. Dove e come ci siamo conosciuti?
3. Qual è il mio secondo nome?
4. Da quanto mi conosci?
5. Mi conosci molto, poco o così così...?
6. fumo?
7. Qual è il mio colore preferito?
8. Qual è stata la tua prima impressione su di me?
9. Mia età ?
10. Mio compleanno?
11. Colore di capelli?
12. Colore degli occhi?
13. Ho fratelli o sorelle?
14. Qualche volta sei stato/a geloso/a di me?
15. Qual è la cosa che mi piace fare di più?
16. Ti ricordi qual è la prima cosa che ti ho detto?
17. Che tipo di musica mi piace?
18. Un momento insieme?
19. Sono timido e introverso o tutto il contrario?
20. Mia bibita o alcolico preferito?
21. Seguo le regole o sono ribelle?
22. Mi consideri un buon amico?
23. Mia auto preferita?
24. Qualche volta mi hai visto piangere?
25. Che soprannome mi daresti?
26. 3 parole per descrivermi?
27. Cosa sei per me?: (miglior amico/a, parente,etc)?
28. Mi sono mai innamorato? Se la risposta è sì, di chi?
29. Qualcosa che odio o che mi disturba?
30. Sono una persona buona?
31. Un difetto?
32. Una virtù?
33. La parte del corpo migliore?
34. Cosa ho fatto per cambiare la tua vita, anche la cosa più piccola, che effetto ho avuto nella tua vita?
35. Che ti piacerebbe fare con me?
36. Ti sono mancato qualche volta?
37. Destra o sinistra?
38. Che cosa ti piace di me?
39. Mi baceresti mai?"
"Questo è un test al contrario.... Devi rispondere alle domande su di me(che rischio!!!!!) e una volta finito, rimandarmelo. Prima, però, mandalo così in bianco a tutti i tuoi amici e conoscenti(me compreso) così tutti loro potranno farlo su di te.
Quindi:
Primo manda questo test in bianco a tutti cancellando gli indirizzi che ricompaiono.
Secondo, rispondi a questo test
sulla persona che te l'ha mandato e rimandaglielo. Mi raccomando senza imbrogliare e senza vergogna....tanto arriva solo al diretto interessato e poi è 1 caxxo di "test"!(dai che ci facciamo 2 risate..) MUAHAHAHAHAHAHA adesso ce la ridiamo!!!!!!!!!!!!!!!!!!
1. Mio nome:
2. Dove e come ci siamo conosciuti?
3. Qual è il mio secondo nome?
4. Da quanto mi conosci?
5. Mi conosci molto, poco o così così...?
6. fumo?
7. Qual è il mio colore preferito?
8. Qual è stata la tua prima impressione su di me?
9. Mia età ?
10. Mio compleanno?
11. Colore di capelli?
12. Colore degli occhi?
13. Ho fratelli o sorelle?
14. Qualche volta sei stato/a geloso/a di me?
15. Qual è la cosa che mi piace fare di più?
16. Ti ricordi qual è la prima cosa che ti ho detto?
17. Che tipo di musica mi piace?
18. Un momento insieme?
19. Sono timido e introverso o tutto il contrario?
20. Mia bibita o alcolico preferito?
21. Seguo le regole o sono ribelle?
22. Mi consideri un buon amico?
23. Mia auto preferita?
24. Qualche volta mi hai visto piangere?
25. Che soprannome mi daresti?
26. 3 parole per descrivermi?
27. Cosa sei per me?: (miglior amico/a, parente,etc)?
28. Mi sono mai innamorato? Se la risposta è sì, di chi?
29. Qualcosa che odio o che mi disturba?
30. Sono una persona buona?
31. Un difetto?
32. Una virtù?
33. La parte del corpo migliore?
34. Cosa ho fatto per cambiare la tua vita, anche la cosa più piccola, che effetto ho avuto nella tua vita?
35. Che ti piacerebbe fare con me?
36. Ti sono mancato qualche volta?
37. Destra o sinistra?
38. Che cosa ti piace di me?
39. Mi baceresti mai?"
sabato 6 gennaio 2007
la Befana vien di notte, con le calze tutte rtte, col vesstito alla romana... la befana è la mi mama!
Con gli incentivi governativi della finanziaria 2007 dai indietro la tua vecchia scopa e ne ricevi una ancora più vecchia con un'agevolazione a soli 250 euro. Approfittane: è una promozione che scade il 6 gennaio 207.
Buona Befana a tutti e tutte
Luca
Buona Befana a tutti e tutte
Luca
venerdì 5 gennaio 2007
mercoledì 3 gennaio 2007
qualche lavoro recente....
Oggi c'era una bella luce fuori, ne ho approfittato per fare un po' di foto ad alcuni lavori recenti. Sono più che altro studi di piccole dimensioni per dipinti che conto di fare, prima o poi. Per ora ho un discreto numero di bozzetti, ma ne ho realizzati poi solamente tre (che posterò a breve). Prossimamente vorrei dipingere quelli su fondo verde.... poi vedrò.
Intanto metto qui gli schizzi....
Domani, se riesco, metto invece qualche lavoro di due o tre anni fa che non ha ancora visto praticamente nessuno, e che pubblico solo ora...
Etichette:
catalogo di scarabocchi assortiti
martedì 2 gennaio 2007
HO UN NUOVO BLOG!
Segnalo che parallelamente a questo ho aperto un nuovo blog:
"Nati sotto Saturno" non si sostituisce a questo blog, ma va in parallelo a questcon finalità del tutto divere. Per delucidazioni più precise rimando al primo post che si trova in quella pagina, in cui è spiegato tutto!
Vi aspetto numerosi anche di là!
a presto
Luca
Donne informate sui fatti
Carlo Fruttero, Donne informate sui fatti, Milano, Mondadori, 2006
Questo nuovo giallo di Carlo Fruttero, il primo, credo, a non essere scritto i coppia con Franco Lucentini, merita senza dubbi di essere letto.
Le voci di otto donne “informate sui fatti” si alternano nel raccontare, dalla loro prospettiva, quello che sanno (e quello che vogliono raccontare) intorno all’omicidio di una giovane prostituta trovata morta i un fosso.
È lo stesso meccanismo adottato in uno dei più bei libri di Abraham Yehoshua, L’amante, anche se qui ‘è una maggiore varietà linguistica, un cambio di registro da personaggio a personaggio più marcato, ed un rito rapsodico di fondo: la trama procede con rapidità, anche per il continuo cambio di voci. Non c’è mai un capitolo che sia lungo più di cinque pagine, ma è questa la misura giusta per rendere polifonica la narrazione.
L’aspetto più interessante del libro è la scrittura a più voci, l’orchestrazione del racconto in un susseguirsi di monologhi che mano a mano aggiungono un pezzo alla storia (insieme a molte digressioni). Fruttero è bravissimo nel mutare continuamente registro espressivo e linguistico quando fa parlare la bidella pettegola, la barista un po’ sboccata, la carabieniera zelante e maledettamente curiosa, la giornalista di Teleschifo ecc.. C’è insomma una immedesimazione nella testa e nella psicologia di queste donne, pur rimanendo donne viste e fatte parlare da un uomo (il quale però, per sua stessa ammissione, essendo attorniato da donne, le sente parlare spesso, ed ha imparato da loro). Colpisce, fra l’altro, trovare un breve capitolo, in cui parla la barista, che è costruito da una sequenza di sms, scritto utilizzando espressioni del gergo giovanile e, soprattutto, le abbreviazioni con la scrittura a cellulare ha ormai codificato (“x” “per”; “nn” per “non”; “xè” per “perché”): non male da parte di uno scrittore che h superato gli ottant’anni!
Insomma una lettura piacevole che si beve d’un lampo. Non è tanto la trama del giallo a catturare il lettore, quanto l’intelligenza di questa alternanza di voci di donna, molto ben connotate soltanto attraverso il modo di costruire le frasi: l’attenzione al parlato connota ogni personaggio, ne restituisce un tuttotondo efficace.
Secondo me è un testo che si presta ad una riduzione teatrale: fra qualche anno potremmo aspettarci di vederlo in scena, magari al Piccolo, come è già stato per La cerimonia del massaggio di Bennet.
Questo nuovo giallo di Carlo Fruttero, il primo, credo, a non essere scritto i coppia con Franco Lucentini, merita senza dubbi di essere letto.
Le voci di otto donne “informate sui fatti” si alternano nel raccontare, dalla loro prospettiva, quello che sanno (e quello che vogliono raccontare) intorno all’omicidio di una giovane prostituta trovata morta i un fosso.
È lo stesso meccanismo adottato in uno dei più bei libri di Abraham Yehoshua, L’amante, anche se qui ‘è una maggiore varietà linguistica, un cambio di registro da personaggio a personaggio più marcato, ed un rito rapsodico di fondo: la trama procede con rapidità, anche per il continuo cambio di voci. Non c’è mai un capitolo che sia lungo più di cinque pagine, ma è questa la misura giusta per rendere polifonica la narrazione.
L’aspetto più interessante del libro è la scrittura a più voci, l’orchestrazione del racconto in un susseguirsi di monologhi che mano a mano aggiungono un pezzo alla storia (insieme a molte digressioni). Fruttero è bravissimo nel mutare continuamente registro espressivo e linguistico quando fa parlare la bidella pettegola, la barista un po’ sboccata, la carabieniera zelante e maledettamente curiosa, la giornalista di Teleschifo ecc.. C’è insomma una immedesimazione nella testa e nella psicologia di queste donne, pur rimanendo donne viste e fatte parlare da un uomo (il quale però, per sua stessa ammissione, essendo attorniato da donne, le sente parlare spesso, ed ha imparato da loro). Colpisce, fra l’altro, trovare un breve capitolo, in cui parla la barista, che è costruito da una sequenza di sms, scritto utilizzando espressioni del gergo giovanile e, soprattutto, le abbreviazioni con la scrittura a cellulare ha ormai codificato (“x” “per”; “nn” per “non”; “xè” per “perché”): non male da parte di uno scrittore che h superato gli ottant’anni!
Insomma una lettura piacevole che si beve d’un lampo. Non è tanto la trama del giallo a catturare il lettore, quanto l’intelligenza di questa alternanza di voci di donna, molto ben connotate soltanto attraverso il modo di costruire le frasi: l’attenzione al parlato connota ogni personaggio, ne restituisce un tuttotondo efficace.
Secondo me è un testo che si presta ad una riduzione teatrale: fra qualche anno potremmo aspettarci di vederlo in scena, magari al Piccolo, come è già stato per La cerimonia del massaggio di Bennet.
lunedì 1 gennaio 2007
CAZZATE DELL 3:00
Chi è lui? Il fantasma formaggino
Chi è lei? Una nana di cemento
Dove si trovano? A Paperopoli
Quando? Verso le 19 di lunedì 25 ottobre
Che tempo faceva? It rained cats & dogs
Cosa fanno? Ballano krumping nei sobborghi di Los Angeles
Dicono di lui: "è un pazzo folle maniaco"
Dicono di lei: "è il caso che si faccia ricoverare"
Chi arriva? Arriva Crstina Davena e Bonolis
Come va a finire? creano una società in accomandita semplice per il taglio della coda alle lucertole
Chi è lui? Un birillo
Chi è lei? Un Astice (femmina)
Dove si trovano? In Valdimello, tra gnomi e fate
Quando? Il giorno dell'onomastico di lui
Che tempo faceva? Nevicava forfora
Cosa fanno? ballano il tango senza tanga
Dicono di lui: "non è adatto alla raccolta delle olive"
Dicono di lei: "ha prewso la patente coi punti della Granarolo"
Chi arriva? Interviene lo scemo del villaggio
Come va a finire? un cormorano restituisce a Yuri pecora il suo anello e i tre stanno a guardare.
Chi è lui? Pippo Baudo
Chi è lei? la zingara che fa le care
Dove si trovano? nel gerido vecchio
Quando? il giorno del compleanno di Gambadilegno
Che tempo faceva? La grandine rendeva le loro teste tipo Emmental
Cosa fanno? Stanno analizzando il semiasse di una gomma da masticare
Dicono di lui: "è un ballerino di tip tap troppo bravo"
Dicono di lei: "Lei è troppo bella"
Chi arriva? Un maniaco con l'impermeabile
Come va a finire?Giocano a tombola. I bambini urlano, i nonni sclerano, il cane piage, i genitori urlano.
Chi è lei? Una nana di cemento
Dove si trovano? A Paperopoli
Quando? Verso le 19 di lunedì 25 ottobre
Che tempo faceva? It rained cats & dogs
Cosa fanno? Ballano krumping nei sobborghi di Los Angeles
Dicono di lui: "è un pazzo folle maniaco"
Dicono di lei: "è il caso che si faccia ricoverare"
Chi arriva? Arriva Crstina Davena e Bonolis
Come va a finire? creano una società in accomandita semplice per il taglio della coda alle lucertole
Chi è lui? Un birillo
Chi è lei? Un Astice (femmina)
Dove si trovano? In Valdimello, tra gnomi e fate
Quando? Il giorno dell'onomastico di lui
Che tempo faceva? Nevicava forfora
Cosa fanno? ballano il tango senza tanga
Dicono di lui: "non è adatto alla raccolta delle olive"
Dicono di lei: "ha prewso la patente coi punti della Granarolo"
Chi arriva? Interviene lo scemo del villaggio
Come va a finire? un cormorano restituisce a Yuri pecora il suo anello e i tre stanno a guardare.
Chi è lui? Pippo Baudo
Chi è lei? la zingara che fa le care
Dove si trovano? nel gerido vecchio
Quando? il giorno del compleanno di Gambadilegno
Che tempo faceva? La grandine rendeva le loro teste tipo Emmental
Cosa fanno? Stanno analizzando il semiasse di una gomma da masticare
Dicono di lui: "è un ballerino di tip tap troppo bravo"
Dicono di lei: "Lei è troppo bella"
Chi arriva? Un maniaco con l'impermeabile
Come va a finire?Giocano a tombola. I bambini urlano, i nonni sclerano, il cane piage, i genitori urlano.
CAZZATE DELLE 3:00
Chi è lui? L'insetto stercofilo
Chi è lei? La fiorista di Cesate
Dove si trovano? Allu mar d'A' Rutunn (che cazzo è?!?)
Quando? Durante la rivoluzione russa
Che tempo faceva? Nebbia fitta li avvolgeva
Cosa fanno? Discutono della piantumazione del cavolo cappuccio
Dicono di lui: "è senza macchia e senza paura"
Dicono di lei: "Buona come una Heineken ghiacciata"
Chi arriva? Arriva uno stormo di bottiglie di birra Heineken e Guinnes (quelle bevute da barbara)
Come va a finire? Scappano in luna di miele con la befana
Chi è lei? La fiorista di Cesate
Dove si trovano? Allu mar d'A' Rutunn (che cazzo è?!?)
Quando? Durante la rivoluzione russa
Che tempo faceva? Nebbia fitta li avvolgeva
Cosa fanno? Discutono della piantumazione del cavolo cappuccio
Dicono di lui: "è senza macchia e senza paura"
Dicono di lei: "Buona come una Heineken ghiacciata"
Chi arriva? Arriva uno stormo di bottiglie di birra Heineken e Guinnes (quelle bevute da barbara)
Come va a finire? Scappano in luna di miele con la befana
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