
Lo Spirito Santo è l’autore della nostra santificazione: egli trasforma l’uomo nel suo intimo, lo divinizza, lo rende partecipe della natura divina (cfr. 2Pt 1,4), come il fuoco rende incandescente il metallo, come l’acqua sorgiva disseta: “fons vivus, ignis, caritas”. La grazia è comunicata dallo Spirito Santo per il tramite dei sacramenti, che accompagnano l’uomo durante tutto l’arco della sua esistenza. E, mediante la grazia, egli diventa il dolce ospite dell’anima: “dulcis hospes animae”; inabita nel nostro cuore; è l’animatore delle energie segrete, delle scelte coraggiose, della fedeltà incrollabile. Egli ci fa vivere nell’abbondanza della vita: della stessa vita divina.
E proprio per questa sollecitudine circa l’abbondanza della vita Cristo rivela se stesso come Buon Pastore delle anime umane: Pastore che prevede l’avvenire definitivo dell’uomo in Dio; Pastore che conosce le sue pecore (cfr. Gv 10,14) fino al fondo stesso della verità interiore dell’uomo, il quale può parlare di se stesso con le parole di sant’Agostino: “Inquieto è il mio cuore, finché non riposi in Te” (cfr. S. Agostino, Confessiones I, 1).Giovanni Paolo II
Regina Coeli, 10 maggio 1981
Beh direi che un ricordo del nostro Papa era più che doveroso... grande Nico! :)
RispondiEliminaLe parole che hai riportato sono molto belle e poetiche, perchè sembrano indicare una fede vissuta come gioia e speranza nel futuro e non come oppressione e paura di un dio straniero.
RispondiEliminaD'altra parte chi le ha pronunciate era, con tutti i suoi limiti e le sue colpe, una persona straordinaria. Però una persona: la santità è un ossimoro.
Giuseppe
Portare alla conversione delle coscienze di molte, e proiettarle verso Dio e non verso sè è la virtù di adesione cristiana che fa il Santo: non è un ossimoro, è un miracolo!
RispondiEliminaBuona Pasqua
Nico